La Vitamina D può ridurre il rischio di COVID-19?

Pubblicati su Movement Disorders i risultati del nostro studio condotto su un campione di pazienti Parkinsoniani lombardi, che sembrano confermare l'ipotesi.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/mds.28176

 

Non è noto se i pazienti con malattia di Parkinson (PD) siano maggiormente a rischio di contrarre COVID-19, quali siano i loro fattori di rischio e se le loro manifestazioni cliniche differiscano dalla popolazione generale.

- In un sondaggio caso controllo, abbiamo intervistato 1486 pazienti PD Lombardi  e 1207 membri delle loro famiglie (controlli).

- Risultati: 105 (7,1%) e 92 controlli (7,6%) sono stati identificati come casi COVID-19. I pazienti erano più giovani con più probabilità di soffrire di broncopneumopatia cronica ostruttiva più obesi e con una minore supplementazione di vitamina D, rispetto ai pazienti non affetti. Sei pazienti (5,7%) e sette membri della famiglia (7,6%) sono deceduti per COVID-19. I pazienti avevano meno probabilità di segnalare insufficienza respiratoria e richiedere il ricovero in ospedale.

- Conclusioni. In una grande coorte non selezionata di pazienti con PD non avanzato, il rischio COVID-19 e la mortalità non differiva dalla popolazione generale, ma i sintomi sembravano essere più lievi. L'eventuale ruolo protettivo della supplementazione di vitamina D richiede maggiori Studi